Recensione dell'album "Onironauta" dei Kaleidoscopic
a cura di Rossella Biagi
“Liberi non lo siamo stati mai” e forse non lo saremo “se non quando il silenzio porterà il paradiso giù all’inferno”..
basterebbe questa frase per capire che Onironauta, il disco d'esordio dei Kaleidoscopic, rappresenta virtualmente una vorticosa discesa verso gli inferi, alla riscoperta della libertà.
Un disco per liberarsi con rabbia dai condizionamenti esterni e dalle influenze, dalle convenzioni che il vivere sociale impone a tutti noi. L'ascoltatore diventa il protagonista di un “viaggio onirico” in cui si interroga sulla presunta realtà che sta vivendo: una realtà angosciosa e a tratti anestetizzante. Questo LP, composto da nove tracce, offre all'ascoltatore la possibilità di “risvegliare la propria coscienza” e di rendersi conto del fatto che la realtà che stiamo vivendo è un orribile incubo. La realtà fotografata dai Kaleidoscipic è opprimente e falsa. Viene descritto un modo che per autoperpetrarsi inocula nelle menti dei propri abitanti sottili meccanismi anestetici delle coscienze, principi di omologazione e di abbandono della propria libertà in favore di una finta “sicurezza”.
L'esperienza che si vive ascoltando questo LP è simile a quella di un sogno lucido (o lucid dream), in cui gli ascoltatori, trasformati in sognatori lucidi – o meglio, onironauti, possono esplorare e modificare il sogno che stanno vivendo, proprio come descriveva Frederik Van Eeden. Ma come distinguere il sogno dalla realtà? In che modo capire se il test di realtà viene superato davvero o se siamo ancora difronte a un falso risveglio?
I Kaleidoscopic ci guidano abilmente in un ambiente sonoro vibrante di rabbia e aggressività che incita a tornare protagonisti della propria vita, a riappropriarsi della capacità di scegliere a ad abbandonare l'apatia e il comodo fato per cui sono sempre gli altri a decidere per noi. E' tempo di svegliarsi e di rimboccarsi le maniche per raddrizzare le “storture” dei giorni nostri. Perchè la realtà, come in un sogno lucido, è il prodotto delle nostre scelte e della nostra inazione. Ciò che noi percepiamo è in realtà un nostro prodotto.
Arrivati a questo punto inizia la nostra discesa nel paesaggio onirico descritto dai Kaleidoscopic. La traccia che apre questo LP è “La cassa”, di cui è disponibile anche un video ideato e realizzato dalla band stessa, con il contributo di amici. Si tratta di un brano ( e video) che rappresenta uno sfogo rabbioso per le frustrazioni e umiliazioni che costantemente siamo costretti a vedere e vivere nella società. La batteria e le chitarre trasudano violenza e aggressività e risvegliano la coscienza dell'ingenuo sognatore.
Ma proseguiamo con il nostro sogno lucido. L'alchimia dei Kaleidoscopic è un mix musicale potente. Rock stoner e distorsioni che graffiano le orecchie degli ascoltatori, “cullati dal demonio” che un po' tutti abbiamo dentro. Così veniamo trascinati all'interno della vorticosa “Come un soldato”, in cui le chitarre risuonano arpeggi demoniaci e la batteria irruenta bombarda le nostre orecchie.
Terza traccia è “Pillole di saggezza”, che si apre con una linea di basso volutamente ripetitiva che progressivamente diventa più martellante e intensa, sino a raggiungere, insieme agli altri strumenti, un'esplosione di rabbia che risvegli l'ascoltatore che si è avventurato nell'ascolto di Onironauta. I testi di questo LP sono importanti, tanto da costituire parte integrante del percorso musicale. “Kaleidoscopic”, la quarta traccia, ne è un esempio, che sintetizza la filosofia del gruppo: ”liberi , non lo siamo stati mai se non quando il silenzio porterà il paradiso giù all’inferno ”. Per essere liberi quindi occorre svegliarsi dal sogno paralizzante che si sta vivendo. Come? Con un'esplosione di potenza, un concerto adrenalinico che trascina giù e ancora più giù.
A metà strada ci imbattiamo in “Sottopelle”, una traccia estremamente orecchiabile, che lancia un grido rock disperato e graffiante. poi arriviamo a “Strategia del Terrore” una canzone bella e pericolosa, che tra noise e stoner colpisce affilata con un’esplosione distorta di strumenti. E il testo... che dire?! Ci fa riflettere sulla differenza tra realtà e finzione, che per I Kaleidoscopic “sta nel sapere misurare le proprie abilità”: un invito a svegliarsi dal torpore in cui la società ci ha indotto. Un tema caro al gruppo che ritroviamo anche in altre canzoni, come “La Verità è là fuori”, che costituisce un altro appello a non prendere “acriticamente” per vero ciò che gli altri raccontano, a fare il possibile affinche il nostro “bisogno di sapere” non resti “solo un sogno” .
Penultima traccia è “Il tempo non esiste”. Un'esplosione di rabbia messa in musica, con un testo di forte impatto, che invita a riflettere sullo scorrere del tempo, sulle esperienze fatte e sui tanti errori commessi, che prima o poi presenteranno il conto: “il futuro non esiste , il passato non esiste , vivo nel presente (..)”.
A chiudere questo LP è la traccia“Sensitivo”, che idealmente conclude anche il nostro sogno lucido in questo infernale dipinto realizzato dai Kaleidoscopic. Onironauta, il loro disco d'esordio, ha raggiunto l'obiettivo: scrollarci di dosso la polvere dell'inazione e iniettarci quella giusta dose di adrenalina che ci serve per ricominciare a mettersi in gioco nella vita di ogni giorno.
Questo LP offre ai suoi ascoltatori, agli “onironauti” un incredibile viaggio, che a nome di Radiophonica consigliamo di intraprendere!
Una piccola curiosità: la registrazione di questo album si è articolata in due sessioni distinte: la sezione ritmica è stata registrata da Tommaso Mantelli al Groove Studio di Treviso; mentre chitarre, voci e gli altri strumenti sono stati arrangiati e registrati a casa di Nicola Manzan (Bologna Violenta).
Biography:
Chi sono i Kaleidoscopic, vi starete chiedendo? Beh.. la loro biografia completa la potete trovare nel loro sito ufficiale (→ www.kaleidoscopic.it) o sulla loro pagina FaceBook (→ https://www.facebook.com/KALEIDOSCOPICBAND). Quello che possiamo dirvi è che si tratta di un gruppo alternative rock di Arezzo nato nell’inverno del 2011 da tenere sott'occhio. Questi quattro giovani aretini (Marco Ciardo, Francesco Magrini e Francesco Mazzi e - più recentemente - Fabio Meucci) promettono davvero bene. Il gruppo con una nuova line up si è affidato alle sapienti mani di Nicola Manzan (Bologna Violenta), la cui influenza artistica si sente particolarmente nella capacità di ricreare atmosfere musicali oscure, aggressive ed evocative al tempo stesso.
Members:
Fabio Meucci – voice
Marco Ciardo - lead/rythm guitar and noise
Francesco Magrini - voice, bass guitar
Francesco Mazzi – drums
Contacts:
Sito Web: www.kaleidoscopic.it
Ufficio Stampa: dischibervisti@gmail.com
FaceBook: https://www.facebook.com/KALEIDOSCOPICBAND