RECENSIONE DELL’EP “NOT A CITY, NOT A NAME” degli HILO

RECENSIONE DELL’EP “NOT A CITY, NOT A NAME” degli HILO
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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
NOT A CITY, NOT A NAME
Nome Artista: 
HILO
Genere disco recensito: 
alternative folk

Recensione a cura di Cecilia Robellini
ANTONIO vocals, guitars DAVIDE C. lead guitars DAVIDE L. trumpet, percussions
Realizzato il 25 Marzo 2013 
Prodotto e registrato da Samuele Capaccioli  (Castiglioncello, LI, ITALY / March 2013) 
 
Tracklist: 1) Blaze 2) December 3) An actor 4) By now
“Not a city, not a name” è l’EP di HILO, progetto solista del cantautore toscano Antonio Canestri. Già cantante e chitarrista di band dalla matrice punk, rock e hardcore come Mickey kills Sushi,  The Bargain&The Thief e Maraiton, Canestri,  avvalendosi della collaborazione di alcuni musicisti della provincia livornese come Davide Lelli (ex de L’Orso e trombettista dei The Please) e Davide Crescenzi ( bassista dei Weimar), ma soprattutto grazie all’incontro artistico con Samuele Capaccioli ( bassista e chitarrista di Mafalda Strasse e Maraiton) nel Dicembre 2012 dà forma al suo progetto. La componente folk sa di novità, ma in realtà ci sono molti punti di convergenza con tutti i generi che Canestri ha suonato in precedenza, passando da una cornice all’altra alla ricerca di un sound perfetto, per poi scoprire che  nella musica la varietà è una carta vincente, che va giocata recependo tanti tipi di sonorità diverse come imput per crearne una propria. “Blaze” è il primo brano dell’EP : lo apre il motivo deciso e cadenzato del basso affiancato dalla chitarra in accompagnamento. Ed ecco la voce ruvida di Canestri che irrompe strascicata. E’ il preambolo di un’atmosfera improntata alla malinconia che culmina con l’attacco della tromba. E’ un lento ondeggiare verso un inaspettato lieto fine, seguendo le parole “And there's a happy ending, And you can see the point of view. An there's an open entrance, and you can see the point of me”.“There’s no minute coming back,  So just call me off again” recita il ritornello di “December”, secondo brano. Brano di ricordi che affollano la mente e il cuore, e forse anche melodia del rimpianto, sentimento onesto colmo di una stentata rassegnazione. “An actor” parte timida per poi farsi improvvisamente decisa attraverso l’arpeggio intenso e la voce aspra, grido di affermazione che sembra fatto apposta per affrontare un ritorno, o per dare corpo a una decisione sofferta ma finalmente presa. “By now” è un languore crescente, che la tromba rimarca rendendo il pezzo un inno all’inquietudine in cui spicca il verso “But please don't say everything's gone by now”.Atmosfere malinconiche per melodie intime, con le quali è facile entrare in empatia. Non una città delle Hawaii, né un nome proprio, ma HILO, culla di uno stato d’animo che può essere fatto proprio da qualsiasi spirito che si lasci coinvolgere e che decida di tuffarsi nel pericoloso fiume dei sentimenti più profondi. HILO promette bene,  in attesa del primo album che è attualmente in registrazione e di cui sentiremo presto parlare.
 
Facebook: https://www.facebook.com/hiloofficial/info
Bandcamp: http://hiloofficial.bandcamp.com/album/not-a-city-not-a-name-ep