Recensione Dia-Luz di Full Vacuum Arkestra
di Francesco Miriello
Recensione “Dia-Luz” di Full Vacuum Arkestra
Full Vacuum è il progetto musicale creato da Davide Barca, artista a 360° in quanto cantante, poeta e illustratore. Nel 2013 esce il primo disco “FULL VACUUM” scritto, cantato e prodotto dallo stesso Barca. Successivamente fonda i Full Vacuum Arkestra, stavolta con una formazione a 6 elementi, i quali portano in scena nei loro spettacoli il Vuoto Assoluto, attraverso la musica, le parole ed il live painting.
Il loro nuovo disco, “Dia-Luz” uscito il 15 Aprile con distribuzione Audioglobe, racchiude perfettamente tutte quelle emozioni e percezioni che solo la luce del giorno ci può regalare. Non è un caso infatti che in copertina sia presente un gallo che emana un raggio di sole: ad ogni traccia è associata un’ora della giornata in base a sensazioni di atmosfera e luce, in un ciclo perpetuo.
Dopo un’intro a cappella, l’album si apre col brano “Mosca Nera”, un pezzo che omaggia i ritmi tribali, con bonghi, trombe e un giro di basso martellante.
“Suona” invece è un vero e proprio omaggio alla musica reggae, a dimostrazione della versatilità e trasversalità di stili della Full Vacuum Arkestra.
Il punto forte dell’album è “Arrivederci e Grazie” sintesi perfetta fra l’eleganza del reggae e un rock con suggestioni psichedeliche.
“Dia-Luz” è un album che naviga tra vibrazioni appartenenti a diversi generi, dal blues al reggae, dal dub alla musica cantautorale, dai ritmi latini alla dancehall, passando attraverso wormhole psichedelici. Un disco ricercato e complesso, che necessita di un orecchio molto attento per catturare i tanti suoni che impreziosiscono i pezzi.