Recensione Fino all'anima e ritorno

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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
Fino all'anima e ritorno
Nome Artista: 
Anonima Noir
Genere disco recensito: 
rock
Label: 
l'album è autoprodotto

 
A cura di Francesco Miriello
 

 

 
Un viaggio nella profondità della nostra anima: il nome del disco è già sufficiente per spiegare le emozioni e le sensazioni che suscita l’intero album. Un album introspettivo, che scava e mette a nudo la nostra intimità e lo si può intuire dal frequente uso della prima persona nei testi.
 
 
 
“Fino all’anima e ritorno”, uscito il 4 aprile, è l’album di esordio degli “Anonime Noir”, uscito interamente autoprodotto.La band nasce nel 2013 dall’incontro tra Niccolò Neri e dei due musicisti Andrea Brizi e Mirco Brozzi: hanno lavorato minuziosamente per 3 lunghi anni prima di uscire anche in rete con il singolo “Giovanni Gambelunghe”, in classifica in più di 70 Paesi.
 
 
 
Il loro stile musicale è frutto dell’incontro tra rock classico e il cantautorato: il risultato è un album compatto, con suoni diversi ma molto ben amalgamati in un concentrato di pura energia. Gli assoli magnetici di chitarra e l’utilizzo di synth danno alle canzoni una venatura psichedelica, senza però esagerare o strafare.
 
 
 
Dopo gli arpeggi di chitarra di “Incendio (parte 1)” ecco che l’album parte forte con “Inchiostro”, dal ritornello orecchiabile e dall’assolo finale che fa esplodere la potenza del brano.
 
“Meravigliosa Maledizione” è il vero pezzo forte: il ritmo è martellante e le chitarre elettriche non coprono la pulizia del suono delle chitarre acustiche, che invece danno un sapore spagnoleggiante al pezzo.
 
A metà del disco è situato il singolo “Giovanni Gambelunghe”, che rievoca atmosfere blues grazie soprattutto alla tromba, che apre in modo frizzante il pezzo, per continuare con arpeggi di chitarra tipici di quel genere.
 
 
 
La versatilità e la cura dei dettagli sono stati fondamentali nella costruzione di “Fino all’anima e ritorno”, che suona fresco e soprattutto infonde carica e buonumore. Un mix vincente che fa di questo un buon album, da ascoltare e riascoltare.