Recensione "Formule" di Marazzita

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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
Formule
Nome Artista: 
Marazzita
Genere disco recensito: 
indie
Label: 
La Fame Dischi

A cura di Francesco Miriello
 
 
 

Chi non ama particolarmente la matematica avrà avuto un leggero mancamento nel leggere “Formule” come titolo dell’album. La classica pagina di definizioni algebriche da imparare a memoria è stata il terrore di ogni studente, dalle scuole elementari fino al liceo, dalle tabelline alla trigonometria.
 
Non è un caso quindi se l’album d’esordio di Marazzita, uscito per l’etichetta “La Fame Dischi”, si chiama “Formule”. Dai testi e dalla voce del cantautore calabreseemerge proprio questo senso di vuoto e di smarrimento di fronte alla vita, con la consapevolezza di avere trent’anni e di non aver trovato ancora la formula giusta per inquadrare la realtà. Marazzita parte da se stesso, dalla sua esperienza e si analizza: non su un lettino da psicoanalisi, ma “sopra e sotto un palco” grazie alla sua chitarra acustica, come canta in “L’artista da giovane”.
 
La matrice è quella del cantautorato italiano, la sua voce si pone a metà tra quella sporca e potente di Rino Gaetano e quella più pulita di Lucio Battisti (soprattutto in “Desktop”). L’esperimento è interessante, ma questi continui rimandi ad altre voci storiche alla lunga potrebbero risultare una debolezza, sintomo di poca personalità.
 
Le tracce sono 8 e si ascoltano tutte d’un fiato. Il genere principale è quello indie/cantautorale, in cui è la chitarra, insieme alla voce, ad avere un ruolo da protagonista: un esempio è “Mancanze”, dove la batteria e il basso sono del tutto assenti.
 
“Energia cinetica” e “Tutto ci scorre addosso” sono invece due pezzi che esplorano altri generi: mentre il primo ha marcate influenze reggae, il secondo è in tutto e per tutto un pezzo jazz, con un assolo finale di pianoforte che impreziosisce il brano di atmosfere swing.
 
Questo piccolo esperimento verso altri generi dimostra che Marazzita è un artista versatile, ma, nonostante un bilancio tutto sommato positivo, avrebbe potuto osare un po’ di più.