Recensione per gli Sneers dell'album For Our Soul-Uplifting Lights To Shine As Fires

Recensione per gli Sneers dell'album For Our Soul-Uplifting Lights To Shine As Fires
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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
For Our Soul-Uplifting Lights To Shine As Fires
Nome Artista: 
Sneers
Genere disco recensito: 
Psychedelic soul-uplifting noise
Label: 
Brigadisco Records

Recensione a cura di Rossella Biagi
 
Psychedelic soul-uplifting noise (così si definiscono loro), per me sono goth-dark rock con venature noise!
 
Chi sono i ghignanti Sneers? Un mix di: introspezione psicologica + edificazione esistenziale a cui si aggiunge un pizzico di goth rock e soul psichedelico (con venature noise).
 
Vi abbiamo incuriositi? Allora prendete i Bauhaus o Siouxie &the Banshees e trapiantateli nelle strade e i sobborghi di Berlino. Ecco forse a questo punto potrebbe venire fuori qualcosa di simile al progetto degli Sneers, un duo formato da Leonardo Oreste Stefanelli (batteria, percussioni e violino) e Maria Greta Pizza (chitarra e voce). Nel 2013 il sodalizio con la Brigadisco Rec.
 
rende
 
 possibile la realizzazione dell'album, che viene registrato e mixato da
 
 Fabio La Rocca presso la Brigadisco's Cave.
 
 “For Our Soul-Uplifting Lights To Shine As Fires" è un album disponibile esclusivamente in vinile ( a tiratura limitata) e download card, che propone un goth rock essenziale (percussioni, chitarra e voce), che strizza a tratti l'occhio al noise molto ricercato stilisticamente: toni oscuri, testi introspettivi e che spingono a riflessioni esistenzialiste. Gli Sneers invitano a intraprendere un viaggio nel mondo dell'io, in un percorso psicologico di decostruzione dell'io alle ricerca della più intima natura umana.
 
Solo in questa prospettiva possiamo inquadrare “For our soul uplifting light to shine as fires”, il loro disco di debutto (sebbene abbiano entrambi alle spalle una considerevole esperienza pregressa in ambito musicale): il frutto di un progetto, nato e cresciuto a Berlino, di ricercata originalità, in cui i testi ricoprono un ruolo chiave.
 
L'intero album segue infatti il filo logico dell'indagine interiore, seguendo la splendida voce di Maria Greta Pizza. E così si svela, man mano che scorrono le tracce, che non esiste nessun essere umano che non aspiri a qualcosa che vada al di là della semplice soddisfazione personale. Tendiamo tutti all'infinito: e questo album è un atto di estrema tensione verso qualcosa di altissimo e irraggiungibile. Uno sforzo senza fine, che impone al duo e agli ascoltatori stessi di attraversare varie tappe per raggiungere la meta.
 
L'album è un viaggio nell'io più profondo e scandaglia tutta la gamma di esperienze e emozioni umane (passando per  gli stati di autocommiserazione, la paura di commettere errori, il senso di colpa quando si indulge nel peccato, l'espiazione e lo sforzo continuo di raggiungere qualcosa di più alto).
 
Si tratta di un album dalle tinte oscure, in cui i testi e le parole costituiscono bagliori di luce raffinata, capaci di guidare l'ascoltatore e di evitare lo smarrimento nel labirinto dei sensi. Si potrebbe anche definire “For our soul uplifting light to shine as fires” come un racconto sulla crescita dell’anima e sulle difficoltà che essa incontra per elevarsi.
 
 
 
Ma iniziamo a dare un'occhiata alle tracce. Ad aprire le danze è “Self-Atoning Apostasy”: bella da far male. La sensazione iniziale che evoca è quella di uno straziante dolore interiore: una batteria solenne e profonda a cui si contrappongono le dissonanze della chitarra. La voce guida l'ascoltatore direttamente alla tappa successiva di questo viaggio. In “As a Crowd of Selfish Victims We Were Given Unspoiled Souls” entriamo in un'atmosfera tenebrosa e rarefatta, in cui la batteria delinea una struttura compositiva scarnificata al midollo su cui la chitarra distorta si contorce creando spigoli e curve che tolgono il respiro all'ascoltatore.
 
E da quest'atmosfera rarefatta, che manifesta un profondo tormento, passiamo a “Soil is nothing but hungry”, in cui la chitarra con i suoi accordi ripetuti immerge l'ascoltatore in una trance macabra. Siamo all'interno di un sogno in cui possiamo entrare in contatto con noi stessi, ma dal minuto 10 inizia il risveglio: cambio di ritmo alla batteria, arpeggi alla chitarra rumoreggianti, che ci portano alla quarta traccia. “As A creator I bet You did create disease” un grido tagliente che si innesta sulla musica scarnificata e progressivamente ansiogena.
 
Arriviamo quindi a “Selfhood”: un bellissimo sogno musicale, perfetto come tappeto musicale per qualche film di Tim Burton. Distorsioni e rumore si alternano agli arpeggi glissati della chitarra, sovrastati a tratti dal rullante della batteria.
 
“Shrieks” si apre verso un noise psichedelico, che nuovamente irretisce la mente dell'ascoltatore, avvolgendolo in una fitta nebbia fredda. Da questa si riesce a intravedere  l'uscita solo grazie alla ruvida e graffiante voce di Maria Greta Pizza.
 
La traccia successiva è “Feed me mother” una ninna nanna nichilista, che a tratti diventa quasi crudele, che ripropone note dolorose, quasi sanguinanti. Il viaggio si conclude con “Shall I Take Part To Life's Feast” e “Growth”, due tracce tortuose e con un sound profondamente viscerale.
 
I testi sono particolarmente ricercati e toccano tematiche importanti come la blasfemia e la morale, l’immagine di Dio, il bene e il male.
 
 Sicuramente il fatto di trattare tematiche così complesse contribuisce a donare “pesantezza” all'intero progetto musicale, in uno stream of consciousness in cui spesso l'ascoltatore rischia di perdersi.
 
Si tratta di pensieri complessi e contorti - come le armonie del resto -, che non agevolano l'ascolto disattento e che, al contrario, impongono di prestare attenzione ai testi che in alcuni momenti sembrano speculazioni filosofiche.
 
Tuttavia vale la pena non scoraggiarsi e non abbandonare l'ascolto. Con “For our soul uplifting light to shine as fires” siamo davanti ad un album originale e onirico, che si interroga su tematiche profondissime, in cui i pezzi sono legati l'uno all'altro. Attendiamo con ansia il prossimo lavoro degli Sneers.
 
 
 
Chi sono gli Sneers:
 
 
 
Maria Greta Pizza – voce, chitarra
 
 
 
Leonardo Oreste Stefenelli – batteria e percussioni
 
 
 
Contatti:
 
e-mail: sneers.berlin@gmail
 
 
 
wordpress : http://sneers.wordpress.com/
 
 
 
facebook: https://www.facebook.com/pages/Sneers/238308922942537?fref=ts
 
 
 
 
 
Etichetta:
 
Brigadisco Records
 
 ( www.brigadisco.it )
 
 
 
Bandcamp:http://brigadiscorecords.bandcamp
 
.com/album/sneers-for-our-soul-uplifting-
 
 
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