Recensione per i Gianmariavolontè per l'album Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo

Recensione per i Gianmariavolontè per l'album Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo
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Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo
Nome Artista: 
Gianmariavolontè
Genere disco recensito: 
pop-rock retrò
Label: 
Revolver Music Italy

Recensione a cura di Rossella Biagi "Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo", secondo LP dei Gianmariavolontè, è un disco intimamente vintage. Un disco pop-rock retrò (e un po' old school) colmo di citazioni raffinate di personaggi illustri del secolo passato e di oggetti ormai caduti nel dimenticatoio. I Gianmariavolontè presentano al pubblico un album pieno di canzoni che in qualche modo parlano agli ascoltatori, sussurrandogli, ben nascoste tra le righe, tanti elementi di verità sui meccanismi della nostra società, fotografie del mondo in cui viviamo sbiadite in un interminabile presente.
Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo è una piccola bomboniera: un album ricercato, alla cui base c'è un vero e proprio studio della composizione musicale. Come dei sarti d'altri tempi, i Gianmariavolontè, mettono, all'interno di questa seconda creazione, tutta la loro capacità laboratoriale: con perizia artigianale hanno esaminato le potenzialità degli strumenti utilizzati orchestralmente nella composizione, come se stessero scegliendo dei tessuti, per poi procedere con il rilievo delle principali misure, bilanciando con cura maniacale gli arrangiamenti.
Come dei sarti che tracciano il tessuto con il gesso prima di tagliare la stoffa, così i nostri ragazzi costruiscono atmosfere cinematografiche in cui inserire le loro composizioni, i loro pensieri.
A questo punto, seguendo le tracce di gesso lasciate sul tessuto, viene eseguito il taglio del capo: un momento magico, in cui nulla viene lasciato al caso, con intrecci di strumenti, vere e proprie trame narrate dal pianoforte e dalla chitarra e la delicatezza profonda della voce.
Infine unito, accoppiato, imbastito, il capo viene poi cucito ed assemblato: così viene fuori un album privo di sbavature, un album ricco e sofisticato, che richiede un ascolto in punta di "orecchie".
Melodia e armonia sono affidate alla maestria della chitarra classica che danza sulle note di un pianoforte languido e nostalgico. Non stupisce affatto che per questo secondo album David Lotito (voce & chitarra), Ruggero Piazzolla (basso) e Antonio Polidoro (batteria) si siano avvalsi della partecipazione di Gianluca De Rubertis (Il Genio, StudioDavoli), di Georgia Colloridi (Elettronoir) e di Fabrizio Massara (con cui avevano già collaborato per il loro primo album "Polaroid") in veste di produttore – e a onor del vero una certa somiglianza stilistica con i Baustelle si sente in tutto l'LP.
 
Ma scendiamo nello specifico e andiamo a dare un'occhiata alle tracce. Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo si apre con la traccia "Chat Roulette", una traccia che immerge l'ascoltatore in un film d'azione degli anni 60-70.
Con elegante maestria si trasforma il gusto di ieri nello stile di oggi. Così come "Copertine estive",  un brano "attento" ai dettagli e di gusto retrò, in cui l'orchestra rifinisce come un pizzo la trama sottile descritta da voce e strumenti.
Si arriva quindi ad "Amore Tossico", traccia fine ed elegante, in cui le voci di David Lotito e Georgia Colloridi si intrecciano in un "unicum" indissolubile – versione cantata unicamente da Georgia nella track 07 -. I Gianmariavolontè hanno potuto contare sulla collaborazione di Fabrizio Massara al piano-sinth. "Amore Tossico" in un certo qual senso prelude al brano successivo "Angie", una composizione orchestrale, per cui i Gianmariavolontè si sono avvalsi della collaborazione di Gianluca De Rubertis al pianoforte .
A questo punto arriva "Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo" la title track strumentale che introduce direttamente alla successiva – romanticissima – "Greta Garbo". Questa traccia in particolare va ascoltata in punta di orecchie: l'orchestra incornicia attraverso parole gentili e dolci e con elaborati ricami sonori una delle icone di bellezza del secolo passato.
L'ottavo brano di questo album è "Rathaus Park ( riflessioni da)" in cui la chitarra classica ci trasporta davanti al maxischermo di un cinema di periferia su cui proiettano tante scene di vita quotidiana.
Atmosfera decisamente diversa da quella dipinta in "Ruggine invernale", in cui  serpeggia una melodia malinconica dal gusto vintage, impreziosita dall'uso dei fiati, nello specifico della tromba.
Ma passiamo alla traccia successiva "Voyeur": un testo raffinato accompagnato da  una melodia intrigante. Nulla a che fare con il brano seguente "L'oppio di Napoli": chitarre melanconiche che evocano inquietudine e disagio – sottolineato dall'uso del sintetizzzatore che nei ritornelli si ripete ossessivamente. Da qua il pensiero vola rapidamente a paesaggio orientaleggianti in "Dagherrotipi privati", in cui gli archi dei violini rapiscono l'attenzione di chiunque si sia messo all'ascolto. Così la voce diventa accompagnamento.. e veniamo immersi in un vortice dei ricordi.
Ma a risvegliarci e a scuoterci dalla nube di ricordi in cui ci eravamo immersi è la traccia successiva "Stelle", un brano indie-pop energico e noire al tempo stesso.
 
Così si è concluso il nostro ascolto del nuovo album dei Gianmariavolontè "Timidi segnali di vita dai tracciati radar di fine secolo": timido, garbato, un ottimo sottofondo musicale per quelle giornate in cui si sente l'esigenza di fermarsi a riflettere su ciò che abbiamo vissuto.
 
Biografia:
Chi sono i Gianmariavolontè? Una mezza idea ce la siamo fatti, un gruppo pop-rock a vocazione altamente cinematografica, composto da David Lotito (voce & chitarra), Ruggero Piazzolla (basso) e Antonio Polidoro (batteria).
Per maggiori dettagli vi consigliamo di andare a guardare nella pagina Facebook ufficiale del gruppo (https://www.facebook.com/pages/GIANMARIAVOLONTE-indieband/133635330062884),  ma per farvi un'idea precisa su chi realmente siano forse la cosa migliore è quella di ascoltarli suonare! Cosa che noi abbiamo fatto con piacere.
 
Contatti:
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