Recensione "Piccolo e malato" di LinFante
a cura di Francesco Miriello
È disponibile dal 29 Settembre“Piccolo e Malato” il nuovo EP del cantautore Linfante, prodotto da La Fame Dischi, in collaborazione con Winter Beach e Sinusite Records.
LinFante, pseudonimo di Stefano Scrima, nasce a Cremona nel 1987 e nel 2005 crea la band Sydrojé, progetto andato avanti fino al 2009 quando col nome di LinFante inizia a girare l’Italia da solo. Dopo alcuni anni trascorsi a Bologna si trasferisce in Spagna, a Barcellona, dove suona in varie città della penisola. Si stabilisce poi nel cuore della Spagna, a Madrid, per condurre tutt’altra vita. Dopo qualche tempo decide però di tornare sulla scena musicale italiana ripartendo da Roma, dove ora vive. Nel 2014 Sinusite Records pubblica il suo primo disco ufficiale “Non mi piace niente”.
Riguardo al suo nuovo lavoro l’artista ha recentemente dichiarato che: «Questo EP chiude il discorso iniziato con “Non mi piace niente”. Domani qualcosa cambierà, non so bene cosa, ma so che cambierà». Una dichiarazione che fa pensare quindi a un ciclo che si è chiuso al quale farà seguito, con ogni probabilità, un cambio di rotta importante.
L’EP si compone di cinque canzoni, scritte negli anni febbrili che seguono all'abbandono della sua amata Cremona per tuffarsi nel mondo. "Piccolo e malato"è la carta di identità dell’artista: 5 brani in cui è il cantautore in prima persona a raccontarsi, con i suoi amori, le sue delusioni, i suoi viaggi, le sue esperienze di vita.
"Una pianta carnivora mi ha detto che non mi ami più" è la traccia centrale dell’EP e non è un caso: infatti è il pezzo che chiude "Duende" il secondo disco dei Sydrojé e che Stefano ha sempre suonato in ogni suo live. La canzone parla della fine di una storia, che lascia strascichi dolorosi e tanti rimpianti. Questo senso di vuoto e di rimorsi è suggerito anche dal ritmo stesso del pezzo, che parte lento, quasi sussurrato, per sfociare in un finale potente come un pugno sullo stomaco.
“L’amaro” invece è il singolo di questo EP e già il titolo lascia poco spazio a interpretazioni: un amore finito, tanto amaro in bocca e quella curiosità (presente in tutti i rapporti che si concludono) di sapere se anche l’altra persona stia soffrendo allo stesso modo.
La voce di LinFante è in questo EP meno pungente e cattiva, ma la traccia segnata degli esordi è ben evidente. L’EP scorre rapido, indicando all’ascoltatore immediatezza e novità. I paragoni con altri importanti cantautori del passato sono d’obbligo, ma LinFante riesce a non scadere in facili imitazioni, mantenendo quella originalità e quelle peculiarità che contraddistinguono l’artista.
In generale la produzione si guadagna la sufficienza, anche se non c’è una grande varietà stilistica e anzi molto spesso il rischio di cadere in continue ripetizioni è palpabile.