RECENSIONE DELL’ALBUM “DAYS OF CONVERGENCE” DEI MYR

RECENSIONE DELL’ALBUM “DAYS OF CONVERGENCE” DEI MYR
Profile picture for user Radiophonica

Programma radio, Redazione
Titolo disco: 
DAYS OF CONVERGENCE
Nome Artista: 
MYR
Genere disco recensito: 
Prog-Metal
Label: 
Areasonica Records

a cura di Cecilia Robellini “Days of convergence” è l’album d’esordio dei MYR. Il nome della band riprende l'abbreviazione utilizzata in astronomia e geologia per indicare un periodo di tempo di un milione di anni, una sorta di simbolo per dare eco alla musica, pura arte, quasi all’inifinito. Crocevia di matrici musicali diverse, il loro lavoro ha come base principale un prog-Metal marcato, arricchito da sonorità molteplici, fino a creare melodie brillanti e complesse. Tale complessità e varietà musicale vogliono rispecchiare la ricchezza e mescolanza proprie della società di massa e dell’era multimediale, che sono un continuo incontro tra razze, culture, usi e religioni che si confondono nei “giorni della convergenza”. L’uomo è sovra-stimolato da centinaia di input diversi che convergono, ma che, invece di elevarlo e migliorarlo, lo alienano e lo isolano. L’unico modo per resistere nell’occhio del ciclone è, infatti, quello di chiudersi in se stessi e disinteressarsi per trovare un briciolo di tranquillità e riconoscersi in qualcosa di vero e autentico. Tutti queste sensazioni di non facile espressione trovano libero sfogo nella musica dei MYR, che come un fiume in piena ci travolge sbattendoci in faccia la dura realtà da loro personalmente interpretata, ma suggerendoci anche le possibili soluzioni. Non a caso, la musica costituisce la principale cura alla nostra incapacità di rapportarci con contesti difficili da vivere e da raccontare. Se la società multimediale ci blocca, la musica può darci la possibilità di liberarci dalle costrizioni e riportarci in libertà. Ruben Ramirez (batteria) e Simone D’Alessandri (basso) tessono le trame della base ritmica in modo deciso e stimolante, quasi ad incitare gli altri strumenti ad incastonarsi in questo tessuto che potrebbe far pensare ad uno di quegli arazzi estremamente complessi, ma bellissimi e sbalorditivi perché curati nei minimi dettagli. Protagonista dell’opera d’arte è senz’altro la chitarra di Nunzio Sannino con i suoi riff difficili da dimenticare una volta ascoltati, ma deve condividere la scena con Enrico Giannaco, voce e anima dei brani per altro scritti quasi tutti da lui. La sua versatilità e la sua capacità di modulazione della voce calibrata sul particolare, sono sbalorditive. E’ attento a destreggiarsi tra forza e delicatezza per poi arrivare addirittura ad esplosioni di scream aggressivi, a seconda di ciò che richiede e vuole esprimere il pezzo. Ma non ci si può certo dimenticare del contributo essenziale di Dario Morgillo alle tastiere, che armonizza e completa il suond. Sette pezzi partoriti dall’incontro di idee entusiasmanti e creative. Fin dal primo brano, “Apprentice”, possiamo notare quanto tutti gli strumenti si armonizzino molto bene fra loro. Il vocalist Giannaco mostra la sua varietà vocale fin da ora. Si susseguono “Filler” sempre sulla stessa linea e “Land Art”, caratterizzata invece da un’atmosfera quasi primitiva. “Diva” ha un’impostazione narrativa: vuole esprimere la sofferenza di un personaggio femminile che inscena la Medea di Euripide. Diva è un’attrice frustrata e stanca della mediocrità: solo l’arte può lenire il suo dolore e per questo, ad un certo punto, decide che la scena debba collegarsi con la realtà e agisce come Medea, che uccise i suoi stessi figli per emanciparsi come donna. “Connections” è sicuramente un altro brano molto interessante. “December” è un brano malinconico, notturno:parla di unaragazza che è stata lasciata per l'ennesima volta e tutto ciò che le sta intorno si disinteressa di lei, quasi a farsi beffe del suo dolore. “To err is human” vuole esprimere proprio questa grande verità contenuta nel titolo del brano, senza finzioni. Complimenti a questa band che si distingue nel difficile e complesso panorama del post-progressive.

Track list:
1)Apprentice
2)Filler
3)Land Art
4)Diva
5)Connections
6)December
7)To err is human
MYR presents "Land Art", second videoclip from the album "Days of Convergence".
Web site: http://www.myr-official.com
Facebook: https://www.facebook.com/myr.band.official
Areasonica Records: http://www.areasonica.com
"Days of Convergence" Recorded and mixed at 'Outer Sound Studio' (Rome) by Giuseppe Orlando Mastered at 'Marcussen Mastering' (Los Angeles) by Stephen Marcussen
"Days of convergence": https://itunes.apple.com/it/album/id620534239?affId=1108120
MYR : Enrico Giannacco: Vocals, Guitars and Effects Nunzio Sannino: Lead and Rhythm Guitars, Effects Dario Morgillo: Keyboards, Piano and Effects Simone D'Alessandri: 4 strings and 5 strings Bass Guitar Ruben Ramirez: Drums and Percussions
Directed by Enrico Giannacco and Adriano Giannacco Screenplay by Enrico Giannacco Edited by Adriano Giannacco Movements and Shapes by Valentina Traini Bodies and Souls of: Iaeli Anselmo, Ilaria Gentiluomo, Enrico Giannacco, Domiziana Loiacono, Marco Passarello, Azzurra Peris, Giorgia Romagnuolo, Clarissa Romagnuolo, Fabiana Traini Make Up by Federica Tucci