VIRTUS - FROM THE BEGINNING- [AUTOPRODUZIONE 2009]

VIRTUS - FROM THE BEGINNING- [AUTOPRODUZIONE 2009]
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Collaboratore
Titolo disco: 
FROM THE BEGINNING
Nome Artista: 
VIRTUS
Genere disco recensito: 
REGGAE/DANCEHALL
Label: 
AUTOPRODUZIONE

VituS, al secolo Federico Gidaro, si presenta sulla scena reggae italiana con il suo primo disco dal nome ' From the Beginning', metà inediti e metà rivisitazione sonora di vecchi brani, alcuni blasonati come 'Mi Gyal', pezzo inserito nella complilation Southyard#1(dell'omonima Southyard Records) o il riddim " Bless the Ladyes", sopra il quale hanno cantato personalità come Mama Marjas e Fido Guido.
L'album si apre con un manifesto di azione e di intenti intitolato ' La coca fa male ( la ganja fa cantare)' per proseguire con brani cantati in dialetto( ' Calabrisi aru paisi'), pezzi in inglese (' Mi tella dat', ' Children in Jah'love', 'Against people and children') e in italiano (' Lasciami spiegare'), solo per fare degli esempi.
L'attitudine del singer da dancehall non tarda a farsi individuale e l'album, anche grazie alla convergenza spostata non univocamente verso il raggamuffin, scorre via liscio sui riddim musicati e prodotti in buona parte dallo stesso Virtus, fatta eccezione per due colonne inamovibili quali l' Early Morning e il Bullet Era, entrambi figli legittimi del producer e dj italiano Macromarco.
Proprio riguardo ai brani cantanti sui due riddim, rispettivamente 'In the end' ( Early Morning Riddim) e ' Mi tella dat' (Bullet Era Riddim) la mia personale opinione è che siano i migliori dell'album, due possibilissimi cavalli di battaglia da suonare in lungo e in largo nelle dancehall dello stivale. Altri incisi positivi per questo album sono l'autoproduzione dei riddim, tra i quali ricordo il ' Bless the Ladyes riddim' ( traccia n°2 dell'album, 'My Gal') e la scelta del copyleft e del download gratuito.
In conclusione un album fresco, variegato, virante verso l'isola di Jah passando per Roma, la Calabria e le dancehall. VirtuS ha confezionato un bel suono e strutturato un bel groove caldo e ammaliante per questo album. Le sue liriche e le sue metriche per ora se ne stanno lontane dalle 3 dita in aria inneggianti alla P38, dal bashment e dal Gangsta Rap che ammorbano le dance di oggi. Speriamo non cambi direzione.